Il vino “futurista”
Umberto Notari in L’arte di bere non parla di vino solo come bevanda, ma vi addensa attorno tutto un mondo, in senso ampio molto élitario, che poi si sforza di esplorare attraverso tutti i passaggi culturali, economici, sociali, e morali.
Il vino, consumato con moderazione e consapevolezza, è un elemento positivo e benefico. Rappresenta non solo un piacere sensoriale, ma anche un legame con la tradizione, la cultura, la terra. È un simbolo antico ma vivo, in contrasto con la freddezza e l’alienazione delle bevande “moderne”.
Umberto Notari (Bologna, 1878 – Perledo, 17 luglio 1950) è stato un giornalista, scrittore ed editore italiano.
La sua biografia e la sua bibliografia si intrecciano proprio nella costruzione di un totale e nuovo modello culturale: Notari era un formidabile comunicatore, fondatore instancabile di riviste – la più famosa è certo “La Cucina Italiana” (1929) ancora in attività – imprenditore della pubblicità, editore solido, dal 1904 con la Società Anonima Notari e poi dal 1910 con l’Istituto Editoriale Italiano, due strumenti per “fare” libri (non solo suoi).
Ristampa integrale del testo di Umberto Notari, L’arte di bere -saggio di economia a romanzo- Novembre 1933 Soc. Anonima Notari, Villasanta
Formato: 15 x 15; Pagine: 136 b/n, Allestimento: brossura fresata copertina plastificata opaca; Prezzo: 14,00 euro Collana: Ampelos Pamphlet
