
Le cantine sociali rappresentano un grande patrimonio socio-economico per le regioni del nostro Paese. In particolare per Veneto, Emilia -Romagna, Sicilia e Puglia. Se in Alto Adige ci sono le migliori, con le dovute eccezioni, altre si trovano al centro e nelle isole, come nel caso della Cantina Santadi in Sardegna. Quest’isola dalle splendide spiagge e calette per vacanze ideali, produce straordinari vini di cui gran parte da vitigni autoctoni. Spaziando dai terreni sabbiosi a quelli calcarei, i vini che ne derivano sono ricchi al naso e in bocca. Da una superficie regionale vitata di 26.000 ettari, si ottengono annualmente oltre 440 mila ettolitri di vino di cui il 55% di rosati e rossi e il restante 45% bianco, così suddiviso: 1 Docg. 17 Doc e 15 IGT.

Parlando della Cantina Santadi che porta il nome dell’omonimo comune, la sua storia è abbastanza recente ma significativa e curiosa. Costruita sessantacinque anni fa per vinificare le uve dei produttori locali e venderne il vino, non ebbe inizialmente il successo sperato. Superate le difficoltà dei primi anni con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente, animato da quella determinazione che genera entusiasmo e passione, l’azienda intraprende altre strade e adotta strategie diverse che le danno un nuovo volto con direttive più coerenti per i soci produttori. Nel 1980 una scelta che cambierà per sempre l’azienda. Il presidente della cantina con i suoi collaboratori fermamente convinti di perseguire l’obiettivo della qualità, hanno contattato ed ottenuto la consulenza di Giacomo Tachis. Enologo di fama internazionale delle tenute Antinori, di cui ne ha “creato” i mitici Sassicaia, Tignanello e Solaia.

Tachis, tecnico con grande cuore, da vita a vini di gran pregio e personalità che caratterizzano il territorio, richiesti subito da esigenti ed importanti mercati. La Cantina Santadi ubicata nel Sulcis, patria del Carignano, oltre a grandi Carignano, produce il Nuragus, il più antico vitigno sardo, il Vermentino, il Monica, il Cannonau ed altri buoni vini IGT- Dopo il necessario prologo, come di consueto, nella funzionale sala dell’hotel Holiday Inn di Genova, Roberta Bonasegale presidente Fis Liguria e Fabio Aurelio Floris giovane e preparato responsabile vendite della Cantina Santadi, hanno rispettivamente, condotto la degustazione e illustrato la geologia del sottosuolo vitato e i vecchi vigneti in produzione non innestati.
I vini degustati e valutati con il mio personalissimo giudizio

Pedraia Nuragus di Cagliari 2024
All’’aspetto: brillante, di colore paglierino con lievi riflessi verdolini. Al naso: discretamente intenso, persistente e fine, con sentori di fiori di mandorlo e acacia, buccia di arancia amara ed erbe selvatiche. In bocca: secco, equilibratamente sapido, delicatamente caldo, di buona struttura e persistenza. Giovanissimo ma già di buon equilibrio.
Villa Solais Vermentino di Sardegna 2024
All’aspetto: brillante, di colore paglierino con tenui riflessi verdolini. Al naso: intenso, persistente e fine, con sentori di fiori di ginestra e acacia, pesca bianca e cedro, e piacevoli note di macchia mediterranea e balsamiche. In bocca: secco, ma morbido, sapido e fresco, delicatamente caldo, pieno ma snello, di buona persistenza. Varietale e invitante.-
Tre Torri Carignano del Sulcis Rosato 2024
All’aspetto: brillante, di colore rosa chiaro con riflessi ramati. Al naso: intenso, persistente e fine, composito, con sentori fruttati di lampone, ciliegia e fragola. In bocca: secco, sapido, sufficientemente fresco, delicatamente caldo, di buona ed equilibrata struttura, persistente. Ideale non solo in estate.
Grotta Rossa Carignano de Sulcis 2023
All’aspetto: limpido, di colore rubino tendente al granato. ramati. Al naso: intenso, persistente e fine, con sentori fruttati di mora di rovo, marasca, mirtillo e lieve di liquirizia. In bocca: secco, sapido e fresco, appena tannico e delicatamente caldo, di buona struttura e persistenza. Un gran rosso per il desco quotidiano.
Rocca Rubia Carignano del Sulcis Riserva 2021
All’aspetto: limpido, di colore granato carico. Al naso: intenso, persistente, ampio e abbastanza fine, con sentori di prugna e ciliegia mature, menta e liquirizia, cuoio e boisè. In bocca: secco, sapido, caldo, appena tannico, pieno e persistente. Di buon livello e personalità.
Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore 2020
All’aspetto: limpido, di colore rosso rubino carico. Al naso: molto intenso e persistente, fine, ampio, complesso, con sentori di mirtillo e melagrana maturi, cannella, liquirizia, cuoio, cacao, balsamico e boisè. In bocca: secco ma morbido, sapido, caldo, piacevolmente tannico, di gran corpo, persistenza e armonia. Gran vino.