
di Virgilio Pronzati – Foto di Mara Daniela Musante
06 Dicembre 2024
Per chi vive a Genova e vuole fuggire dal caos della città, immergersi nel verde, trovare quiete e tranquillità e mangiare bene, basta raggiungere Lumarzo. Un ridente paesino di poco più di mille quattrocento anime immerso nella val Fontanabuona, raggiungibile in 40-45 minuti di auto.

Sebbene il nome Lumarzo deriverebbe dal latino Locus Martius, cioè “boschetto-campo di Marte dedicato al dio romano della guerra, il paese e i suoi lumarzini sono tutt’altro che bellicosi. Ad accogliervi ben nove chiese e otto posti di ristoro, tra cui spicca la Trattoria Ligagin aperta oltre sessant’anni fa nel 1959. Da quel tempo ad oggi una cosa non è cambiata: la cottura dei piatti rigorosamente ottenuta col fuoco a legna. Chi non è più giovane come chi ha scritto, ricorda con piacere e “nostalgia”, il profumo e gli aromi del pane appena sfornato, del minestrone genovese, dello stocche e le trippe accomodate, del tuccu per condire gli irrinunciabili ravieu….e tante altre golosità. Non solo. A dare un tocco di concreta genovesità ai mangiari tipici genovesi e liguri la ricerca e l’utilizzo di ortaggi ed altre scelte basi alimentari del territorio. Lo stesso, nell’ambito regionale, per gli oli extravergini e vini di pregio. Se per raggiungere Lumarzo usate il navigatore satellitare, quando siete vicino al Ligagin potete spegnerlo; sarete guidati dagli effluvi emanati dalla cucina.

L’accogliente e raccolto locale, dispone di una funzionale e moderna veranda dal tono rustico dotata del necessario confort e, della sala originaria degli anni sessanta, caratterizzata da un grande bancone bar di quel periodo, colmo di liquori e distillati di qualità. Dietro una parete in legno e ornata da quadri, attestati, diplomi e foto.
A lato, uno bel caminetto e una fornita cristalliera. Tra i vari tavoli con bianche tovaglie dove trovano posto almeno 50 clienti, una rara e funzionante Berkel, la Maserati delle affettatrici. Alla guida del Ligagin tre signore, la mamma Tina che regna in cucina e, le figlie Barbara e Marika che, rispettivamente, curano con innata simpatia e professionalità la sala e la cantina, e la pasticceria fatta di golosità di ieri e di oggi.

Non pochi i piatti che meritano il viaggio. Squisiti salumi artigianali, focaccine, panissette e fritto misto, e fatti a mano, pansoti con salsa di noci, ravioli di borragine e genovesi col tocco, taglierini col sugo di funghi, battolli (di farina di castagne) col sugo di carne e col pesto, mandilli de saea con l’immancabile pesto. In stagione, funghi in tutti i modi, torte di verdure, carne sulla piastra, vitello tonnato alla vecchia maniera, manzo caramellato al miele di Pannesi, i dolci baci di dama, bonet, panna cotta, tiramisù ed altri creati dall’estro di Marika.

Ma oltre agli immancabili comunioni e matrimoni, il Ligagin è teatro di serate enogastronomiche di rilievo dal titolo: A cena col produttore. Tra queste, attesa ed affollata, la recente serata del 29 Novembre con il vigneron Triple “A” Andrea Marcesini patron dell’azienda agricola La Felce di Ortonovo. Un produttore di vini biodinamici e naturali che raccontano il territorio. Vigneron, poeta e naturalista, Andrea Ceresini crea tredici vini caratterizzati da profumi, aromi e sapori decisi e persistenti. Vini varietali e accattivanti, che si possono bere sia giovani che invecchiati.
Ecco il menù della riuscita serata.
A Fugassa e panissette con i salumi buoni buoni (di più, ottimi)
Abbinati col fruttato e fragrante FelceRosso 2023
Ghiotti Ravioli di borragine burro e tartufo nero di Andrea
Accoppiato ai nouveau 2024 Monte dei Frati (Vermentino molto fruttato e di carattere) e In Origine.
Manzo in oliocottura e verdure (Storico piatto della Franciacorta)
Accompagnato dal rosso pieno ed affinato Io non esisto
Dolce di Marika (squisito! Soave crema su tavoletta di nocciole )
Sposato al passito bianco (passato sulle vinacce del Sciacchetrà) Io non esisto. Il tutto a solo cinquanta euro.

Tra i tanti affezionati clienti del Ligagin il grande cantautore Gino Paoli e il popolare attore Ugo Dighero. Inserito meritatamente nelle guide Trattorie d’Italia di Slow food e il Golosario di Massobrio-Gatti.
Infine parliamo del conto: un ottimo pasto di quattro portate scelte nel ricco menù ed abbinate ad un buon vino selezionato da Barbara (vedi carta dei vini) si aggira sui 45-50 euro ben spesi. Ricordate di prenotare.
Trattoria Ligagin – Via Recroso 229 – 16024 Lumarzo Genova -Telefono: 0185 94047 – ligagin@gmail.com – Posteggio: a lato e di fronte al locale.





