06 Agosto 2025
Tra le più giovani d’Italia, la squadra del bistrot di Livigno porta in tavola una nuova idea di alta cucina alpina, tra sostenibilità, foraging e zero sprechi.
In un’Italia gastronomica sempre più “emergente”, dove – come certifica la Guida Michelin 2025 – tra i 36 nuovi ristoranti stellati ben 14 sono guidati da chef under 35, prende forza una tendenza chiara: il futuro della cucina d’autore parla giovane. È una nuova generazione quella che si sta affermando, capace di coniugare tecnica, visione creativa e valori sostenibili, con attenzione alle materie prime locali, alla biodiversità e alla lotta allo spreco.
In questo scenario, il Kosmo Taste the Mountain di Livigno si distingue con una delle brigate più giovani d’Italia – età media 26 anni – e lancia un progetto che è insieme esperimento creativo e dichiarazione d’intenti: un menù ideato interamente dai ragazzi della cucina, sotto la supervisione dello chef Michele Talarico e del sous chef Stefano Fratar. Un’iniziativa che dà voce a un gruppo di giovani talenti cresciuti tra i fornelli del Kosmo, dove la cucina di montagna si fa ogni giorno più etica, locale e contemporanea.
«Abbiamo pensato di dare spazio ai nostri ragazzi e vedere la loro interpretazione di quello che facciamo qui: una cucina di montagna sostenibile e dove ogni giorno si sperimenta nel rispetto della natura e delle stagioni. Ne è nato un menù tutto loro – antipasto, primo, secondo e dessert – che racconta le loro storie, il loro sguardo sul territorio e sul gusto», svela Siria Fedrigucci, direttrice del Kosmo e ideatrice del progetto.
Siamo a 1.816 metri di quota, nella “casa” dello chef Michele Talarico, pugliese d’origine e livignasco nel cuore, che ha fatto della montagna una filosofia di cucina e di vita. Qui ogni piatto è un viaggio tra erbe spontanee raccolte con tecniche di foraging, prodotti biologici del territorio e una gestione 100% no waste, dove nulla si spreca e tutto si valorizza.
«È stata una bella avventura: vedere i ragazzi creare liberamente partendo dai nostri ideali è stato emozionante. Le loro proposte rispettano il ritmo delle stagioni e la nostra filosofia, che è 100 per 100 no waste. E questo è solo l’inizio», aggiunge Talarico.
Il risultato è un menù audace e autentico che celebra la montagna con linguaggi nuovi, dove la tecnica incontra l’emozione e la sostenibilità si trasforma in gesto quotidiano. Un passo concreto in un percorso di crescita che riconosce il talento dei giovani come risorsa per innovare senza perdere le radici.
Il menù – I piatti e le storie
Il mio viaggio
Antipasto di Sole e Stefano (30 anni dall’Egitto-23 anni Milano)
Tartare di manzo, maionese, pomodori fermentati, porro confit, salsa di insalate dell’orto, polvere di pomodoro e pomodoro confit.
«Un piatto che parla di viaggi, sfide e di rispetto per ciò che si impara ogni giorno sia in cucina sia nella vita», raccontano Sole e Stefano.
Eden
Primo di Alejandra e Simon (29 anni dall’Argentina-22 anni Bergamo)
Riso vialone nano, fonduta di ricotta fermentata, burro e olio di acetosa, ciliegie in carpione, salsa di ciliegie.
«Nasce da un’intima connessione con la natura, da un ascolto profondo del territorio e delle sue stagioni», spiegano Alejandra e Simon.
Contrasto Alpino
Secondo di Denise e Pino (33 anni dall’Argentina- 26 anni dalla Calabria)
Filetto di maiale glassato alla birra Milk Stout del birrificio 1816, millefoglie di patate e Bitto, salsa di cipolla, crema Bitto e cipolla alla brace all’agro.
«È la connessione tra mondi diversi, valorizzando prodotti locali trasformati con cura secondo la nostra interpretazione, nel rispetto della filosofia che ci guida», dicono Denise e Pino.
Amore di Mamma
Dessert di Belen (30 anni dall’Argentina)
Pavlova ripiena di salsa ai lamponi, crema chantilly, salsa di ciliegie, polvere di mirtilli e ribes.
«Creato in onore della mia mamma, una donna forte e dolce, come i contrasti di questo dessert. Ogni boccone è un ricordo, una carezza, un “ti voglio bene”», svela Belen.
Un menù quindi che, anche in questo caso, parla la lingua della montagna ma con un accento giovane, autentico e pieno di futuro. Un invito a lasciarsi sorprendere da chi, con passione e dedizione, ha scelto di raccontare la propria visione della cucina d’alta quota.
Chiara Caliceti





